Coronavirus e gravidanza
A mano a mano che le notizie di contagiati e diffusione del nuovo Coronavirus COVID-19 si susseguono, aumentano anche preoccupazioni e domande. La sanità mondiale sta compiendo incredibili sforzi non solo per trattare gli infetti e contenere la diffusione, ma anche per studiare e comprendere meglio questo virus.
Con l’emergere di nuovi dati e l’avanzare di nuovi studi, stanno uscendo anche informazioni specifiche relative ai rischi che le donne in gravidanza corrono e i comportamenti più sicuri da adottare in merito a gestione della gravidanza, del parto, dell’allattamento e la cura e protezione del neonato.
Un focus specifico sulle donne in gravidanza è doveroso in quanto soggetti particolari dal punto di vista sanitario. La gravidanza in sè comporta un’alterazione della fisiologia e dello stato immunologico della donna che possono renderla più suscettibile ad alcune infezioni virali o aumentare il rischio di complicanze: è per questo motivo, ad esempio, che si raccomanda di effettuare il vaccino antiinfluenzale in gravidanza.
Al momento non sono presenti dati specifici relativi alla suscettibilità delle donne in gravidanza al virus, nè sono stati indicati comportamenti specifici da adottare oltre ai normali atti di prevenzione per il rischio infettivo.
Il primo studio condotto su 9 donne che avevano contratto il nuovo Coronavirus a termine di gravidanza è stato pubblicato pochi giorni fa su Lancet e riporta dati incoraggianti, nonostante il ridotto numero del campione e quindi la limitatezza dei dati dello studio:
- non è stata osservata trasmissione verticale del virus (da madre infetta a feto in utero)
- i neonati sono nati sani: negativi al test per coronavirus, senza particolari complicanze durante il parto e con ottimi punteggi di Apgar (8-9 al 1° minuto e 9-10 al 5° minuto)
- nessuna madre ha sviluppato polmonite severa da coronavirus o è morta
- il latte materno è risultato negativo al test per coronavirus
Non ci sono al momento dati relativi all’effetto del nuovo Coronavirus COVID-19 in donne in epoche più precoci di gravidanza. Il Ministero della Salute riporta i rischi legati a infezioni virali simili, in particolare riporta casi di aborto spontaneo e un possibile aumento del rischio di difetti congeniti alla nascita in caso di febbre elevata nel primo trimestre di gravidanza.
Il CDC, Unicef e La Leche League International sono concordi nel raccomandare di proseguire l’allattamento al seno anche nel caso la madre si ammali: quando la madre inizierà a manifestare i sintomi il bambino sarà già stato esposto al virus e continuare a ricevere il latte materno può solo aiutarlo fornendogli nutrimento e protezione immunologia, senza contare la componente emotiva e di relazione mamma-bambino se si troverebbe ad essere alterata.
Per maggiori informazioni su come gestire un neonato in caso di infezione presunta o confermata, o sugli accertamenti da fare in gravidanza in caso di sintomi sospetti, é sempre necessario attenersi alle indicazioni del tuo curante che conoscendo la tua storia clinica e potendo effettuare un’anamnesi e una visita é in grado di personalizzare l’assistenza in base ai tuoi bisogni.
FONTI:
https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/specific-groups/pregnancy-faq.html
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228#10
https://www.llli.org/coronavirus/
https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30360-3/fulltext?fbclid=IwAR0GF95CY7rCu76CUHmED2Ndtyu_BYnSexr0QWhFtb1cYa-K0g3j0STswnM
https://www.unicef.org/stories/novel-coronavirus-outbreak-what-parents-should-know
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